Accordo Asl-Rsa sulla carenza di infermieri, i lavoratori: “No a decisioni sopra le nostre teste”

“Non contestiamo l’ordinanza, ma il metodo adottato dalla Regione e dal presidente Giani. Ci hanno chiamato eroi per un anno e mezzo, ma dispongono di noi e del nostro lavoro come di oggetti”.

“Da eroi a invisibili in pochi mesi, nonostante i sacrifici e l’impegno profuso a tutela della collettività. Non ci stiamo a decisioni prese sopra le nostre teste senza coinvolgerci”. Così la segreteria della Fp Cisl Toscana in merito all’ordinanza n.62 del 24 giugno scorso a firma del presidente Eugenio Giani, che consente la possibilità di stipulare accordi tra Asl e Rsa in carenza di organico infermieristico a causa della pandemia.

Un provvedimento, a loro modo di vedere, che garantirebbe alle strutture le necessarie prestazioni infermieristiche e eviterebbe il collasso di numerose strutture sul territorio regionale.

“Siamo consapevoli del grande momento di difficoltà che stiamo vivendo e per primi abbiamo a cuore la tutela degli ospiti delle Rsa – dice la Fp Cisl Toscana – ma l’emergenza in cui viviamo da ormai 18 mesi non deve far dimenticare il rispetto dei lavoratori, proprio quelli che fino a poco fa tanti osannavano come eroi e di cui oggi la Regione dispone come fossero oggetti”.

“Non contestiamo l’ordinanza che prova a arginare un problema di organico a cui a pandemia finita bisognerà seriamente trovare una soluzione – spiega la Fp Cisl – ma il metodo adottato dalla Regione e dal presidente Giani: firmare un’ordinanza simile senza alcun confronto con i lavoratori e con le sigle sindacali che li rappresentano. Un’ordinanza che incide notevolmente sulla vita di centinaia di professionisti e mette in difficoltà anche chi dovrà poi prendere delle decisioni in merito. Quello che chiediamo è di essere convocati con la massima urgenza per avviare un confronto che sia proficuo per tutti”.