“Una situazione al collasso”. A lanciare l’allarme è la CISL FP Firenze Prato che, per mezzo dei suoi portavoce Nicola Burzio, Segretario Generale, Andrea Ferrini, Segretario con delega alla Sanità e Massimo Cataldo, Coordinatore della CISL FP della ASL Toscana Centro, rimarca: “Già da mesi stiamo portando all’attenzione collettiva la carenza di personale nell’ASL Toscana Centro. I nostri ripetuti appelli, lanciati anche dalla CISL FP Toscana, non hanno avuto ancora risposta“.
“Adesso la situazione del personale è critica e il fermo delle assunzioni, dettato dalla Regione Toscana, la complica ulteriormente. A fronte di un fabbisogno – prendiamo per esempio il personale infermieristico – di 134 unità, la Regione pare abbia autorizzato 50 assunzioni e ci risulta che di queste la metà sia personale che già opera presso la ASL Toscana Centro con contratti di altro tipo. In sostanza – sottolineano Burzio, Ferrini e Cataldo – le nuove assunzioni non esistono”.
“In queste condizioni precarie la ASL TC è chiamata a fronteggiare una quarta ondata che, sempre di più, sta interessando nuovamente le strutture private. Ci risulta – proseguono i sindacalisti di CISL FP – che, per far fronte ai focolai nelle RSA, dovremo impiegare il personale ASL per sopperire ai contagi dei lavoratori delle strutture interessate e per far ciò, stante la cronica carenza di personale, temiamo possano essere chiusi alcuni servizi. Ad oggi questo rischio c’è per Prato e Firenze, dove sono già presenti due focolai in altrettante RSA”.
“Anche se sono previste forme di incentivazione salariale, non si può chiedere agli eroi del momento di sacrificarsi ulteriormente. Sono già impiegati in diversi fronti straordinari: USCA, REPARTI COVID, HUB VACCINALI, DRIVE TROUGH, e senza contare che le ASL, a seguito dell’ordinanza di fine giugno della Regione Toscana, stanno facendosi carico delle carenze di organico delle strutture private che hanno fatto richiesta di personale”.
“Se a tutto questo ci uniamo il fatto che a seguito delle sospensioni, effettuate nei confronti di quanti non si sono vaccinati, il restante personale si vedrà incrementare il carico di lavoro, la situazione diventa esplosiva”.
“I Lavoratori sono stanchi – tuonano – sono allo stremo e, nonostante ciò, viene loro richiesto di accollarsi turni estenuanti che li stanno portando all’esaurimento, dovuto anche allo stress per l’uso continuo dei DPI necessari per lo svolgimento delle proprie mansioni (la tuta anticontaminazione spesso viene indossata, anche continuativamente, per 7 o 11 ore)”.
“Chiediamo alla Regione di adottare strategie responsabili che non gravino sempre sulla testa dei Lavoratori, è arrivato il momento di investire seriamente in risorse umane, se vogliamo far andare avanti la sanità. Vogliamo ricordare – concludono Burzio, Ferrini e Cataldo – che oltre al Covid esistono altre criticità di salute, anche importanti, che stanno rischiando di essere messe in secondo piano e questo a discapito degli utenti, così come rischia di venir meno il tanto proclamato abbattimento delle liste di attesa”.